15 dic 2010

Roma - scontri - Governo parla per bocca di Maroni

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Maroni parla in parlamento e riferisce che "poteva esserci il morto" per gli scontri del 14 dicembre a Roma: "….non siamo di fronte a gente per bene, non sono studenti e operai che manifestano dissenso. Qui ci troviamo di fronte a 2 mila persone, che entrano in un corteo di 20.000 con una violenza capace di scatenare il finimondo....Si tratta di delinquenti che vanno fermati, di professionisti della violenza che non sono più tollerabili".

Questi, dei centri sociali, sono creature che parte della sinistra, un tempo, coccolava, ma qui bisogna capire chi ha interesse che costoro si scatenino.

Il ministro degli interni sostiene: “ È terrorismo urbano e non può essere tollerato".

E' chiaro che non si può sopportare tale gente, ma ora bisogna capire perché si sono tollerati in passato.

I loro discorsi non erano pacifici prima degli scontri, erano già violenti: minacciavano, insultavano chiunque esprimeva, osava esprimere, un'idea diversa dalla loro.

Basta farsi un giro nei social network per trovarli, rigorosamente anonimi, pateticamente anonimi, come i bambini che si nascondono dietro la porta per sfuggire al castigo della mamma.

E' vecchia strategia della tensione?

Lo chiediamo a Maroni, anche perché in troppi sono stati minacciati da questi individui, che si comportano spesso come camorristi sul territorio: minacciano, spaventano, insultano, calunniano.