Certe operazioni conviene svolgerle in Paesi dove il lavoro costa poco e la moneta è svalutata anche artificialmente dalle forze economiche, dai governi.
Così molti popoli si vedono sottrarre fette di mercato che tradizionalmente appartenevano a loro: il caso dell’industria manifatturiera, sempre più in crisi pure da noi, rappresenta la conseguenza di una globalizzazione selvaggia e segnata da speculazioni folli, oso dire criminali.
La risposta sta tutta in una politica economica del contrappasso: si deve pretendere che le merci importate siano confezionate con materiale non dannoso alla nostra salute, che le condizioni di lavoro degli operai siano almeno decenti, senza lo sfruttamento del lavoro minorile.
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