Ecco a voi qualche
categoria e sotto categoria di privilegiati: notai, autotrasportatori
e farmacisti, tassisti, idraulici e certi artigiani, avvocati,
medici, ma solo i figli di chi ha lo studio avviato, mentre per tutti
gli altri è dura, molto dura.
Questo Paese, la
povera Italia, ha gente che ha 10, 20 generazioni di antenati notai,
farmacisti, medici, oppure ha il padre e il nonno idraulici,
elettricista, avvocato, giornalista, commercialista.
Per tutti gli altri è
difficilissimo entrare nella categoria …. protette: il padre aprirà
lo studio, il figlio lo consoliderà e il nipote lo godrà senza far
fatica, sfruttando giovani avvocati o commercialisti, che spereranno
di mettersi in proprio, ma lo faranno solo a 50 anni.
Abbiamo poi le caste,
i baroni nell’università, che pare resistano ancora, in modo meno
famigliare, ereditario diretto, ma indiretto, grazie alle
raccomandazioni che passano e partono dai partiti, nella logica della
lottizzazione di tutto, dalla Rai, sino all’ultima agenzia, sino
alla municipalizzata della cittadina sugli Appennini.