19 set 2012

Marte, Curiosity e il sogno marziano, che non è ancora morto.



Forse più che un sogno è giusto parlare di un incubo: fu la paura per generazioni di ragazzini, che vedevano nel pianeta, un mondo fantastico, scientificamente progredito, con omini verdi, con le antenne, feroci, crudeli, pronti a conquistare la terra, a renderci tutti schiavi, se non addirittura distruggerci.
In realtà tutto questo non esiste, tali fantasie si sono spostate su altri pianeti, extra sistema solare, mentre Marte appare solo una grande distesa di sabbia e rocce rosse.
Non importa, oggi stimola altre fantasie: si sogna di creare nuove colonie umane e la fuga dalla terra, dai suoi orrori, la sua violenza, le sue brutture.
Il deserto rosso affascina e prima o poi attirerà degli esseri umani, che lo abiteranno, nonostante le sue condizioni estreme, con pochissima acqua, nonostante si dovrà vivere o nel sottosuolo o dentro grandi calotte con serre per produrre ossigeno e alimenti.
Non sarà un paradiso, ma forse diventerà una base per altre esplorazioni e colonizzazioni oltre il sistema solare.