7 set 2012

Yara Gambirasio e le scuse dei giornalisti che non arrivano

Yara Gambirasio fu massacrata dalla stampa, la sua famiglia e la gente di Brembate, fu umiliata: addirittura pareva, togliamo pure la parola pareva, che stessero attendendo l'arresto di qualcuno di eccellente: avevano già pronti i pezzi giornalistici, colmi di banalità.
Il mostro doveva essere del luogo, Bergamasco, di Brembate, un bravo ragazzo o un signore dalla vita irreprensibile, meglio se cattolico praticante e pure attivo all'oratorio o in parrocchia.
Questo mostro non è arrivato e allora hanno spento i riflettori su Yara Gambirasio.
La Repubblica ha insinuato addirittura che il padre fosse implicato in qualche attività losca, con la criminalità organizzata, fatto falso, totalmente falso, ma non mi risulta che costoro abbiamo chiesto scusa apertamente, sui loro giornali, per le porcherie dette, per le offese gravi, vigliacche alla famiglia di Yara, alla comunità attorno a Yara, poi setacciata e dimostratasi totalmente estranea.
Costoro non provano vergogna? Costoro non provano schifo?