Il Ddl Diffamazione si è impantanato al Senato, grazie a Dio, mentre un giornalista dovrebbe finire in prigione: il fatto grave è un'altro e sono le multe, che vogliono dare a tutti coloro che non rettificano ciò che scrivono sulla rete, avvisati da una semplice e.mail, che può essere poi inventata, falsificata facilmente, per danneggiare chiunque.
Infatti il trucco è evidente, far passare la censura sulla rete al fine di depenalizzare un reato, trasformandolo da penale a semplice pecuniario, con una multa pesantissima.
Se questa multa fosse in alternativa al carcere per i reati legati alla stampa andrebbe tutto bene, ma in realtà, come scrive Wikipedia, è un metodo per mettere fuori gioco la rete.
Tutti sappiamo che gli imbecille in rete sono tanti: se uno mi invia un e.mail di rettifica qualsiasi sul salame o sulla storia dell'agricoltura, io non lo accontento, rischio 50 mila euro di multa, per il solo fatto che non ho pubblicato nel mio blog un'idiozia incredibile.
Il gioco è chiaro, censurare e uccide la rete.