10 ott 2012

Pussy Riot . la Russia di Putin, lo Stato e il potere religioso


Pussy Riot è il caso delle ragazze condannate per aver offeso il sentimento religioso russo, ma la canzone era una presa in giro del l’ex presidente russo Putin, l’ultimo Zar politico e figlio legittimo del KGb: intanto c’è stata la liberazione di una ragazza, mentre c’è la conferma in appello per le altre due. Nadia Tolokonnikova, 22 anni, e Maria Aliokhina, 24 anni, che sconteranno la loro pena in una colonia penale.
La Russia attuale difende le sue religioni, quella Ortodossa e anche l’islamica, con la censura di L’Innocenza dei Mussulmani.
E’ il ritorno del cesare papismo, ovvero di un rapporto stretto tra religione e potere politico, un rapporto che ha già causato molti guai al mondo: Dio, Patria non vanno e non stanno bene assieme, si rischia di fare un cattivo alla religione, alla libertà delle persone, per un fascismo russo, non migliore degli altri fascismi.