Letta
segue una logica precisa, quella della conservazione dei privilegi
della casta, dei burosauri di alto livello e delle corporazioni: così
impedisce il cambiamento necessario al Paese per rinnovarsi, essendo
queste antiquate forze economiche, per nulla liberiste, né talvolta
democratiche, a causare la crisi, con i loro privilegi che costano e
nulla danno all'economia reale.