La quattordicesima edizione dei campionati del mondo di parapendio si è conclusa a Roldanillo in Colombia, cittadina affacciata sulla Valle del Cauca.
Delle dodici giornate di gara previste ne sono state cancellate solo due, segno che sito e periodo scelti dalla Federazione Aeronautica Internazionale hanno agevolato parecchio lo svolgimento della competizione. Tre task oltre i cento chilometri di percorso, la più lunga l'ultimo giorno, 122,3 km, una vera maratona per i 148 piloti che hanno rappresentato 38 nazioni.
Le gare
di volo libero, vale a dire senza motore, in parapendio o deltaplano,
funzionano un po' come le regate veliche: i piloti decollano per raggiungere
ed aggirare punti salienti del territorio, detti "boe", scelti dagli organizzatori secondo le condizioni meteo del momento, fino all'atterraggio ufficiale. Vince chi impiega minor tempo.
Aggrappate al parapendio di Nicole Fedele le speranze dell'Italia: la campionessa di Gemona del Friuli non le ha deluse, conquistando per la seconda volta in carriera il bronzo alle spalle della francese Seiko Fukuoka Naville e della giapponese Keiko Hiraki. Nicole ha vinto in passato la coppa del mondo, gli europei e stabilito il record mondiale femminile di distanza libera, 381 km.
Il mondiale sudamericano è stato in genere dominato dai piloti del vecchio continente, tanto che bisogna scendere fino al nono posto della classifica a squadre per trovare il Venezuela, miglior team d'America. La vittoria è
andata alla Germania, seguita da Slovenia e Spagna, due sorprese che hanno messo in riga squadre ben più favorite dai pronostici.
L'Italia come squadra, rappresentata, oltre che da Nicole Fedele, dal torinese Davide Cassetta, dai trentini Luca Donini e Aaron Durogati, dagli altoatesini Franz Erlacher, Peter Gebhard, Joachim Oberhauser e dal CT Alberto Castagna di Cologno Monzese, è giunta mestamente solo al settimo posto, un risultato deludente per piloti capaci in altre occasioni di migliori risultati, come l'argento del 2013.
La classifica individuale maschile laurea nuovo campione del mondo il francese Honoris Hamard, davanti a Michael Maurer (Svizzera) e Torsten Siegel (Germania). Migliore tra gli azzurri Joachim Oberhauser al nono posto. Buone le prestazioni di Luca Donini ed Aaron Durogati che in un paio di prove sono giunti due volte secondi e due volte terzi. Durogati nel 2013 vinse la coppa del mondo e Donini fu secondo ai mondiali del 2011.
Gustavo Vitali