Con questa proposta si cerca di dare una misera risposta ai pensionandi, già alla fame per la crisi, stanchi di una vita in officina, dietro una scrivania, umiliati ed offesi, a rischio licenziamento senza giusta causa, ma solo per motivi economici.
Ora si troveranno una pensione da fame o l'alternativa di lavorare sino a quasi settant'anni.