I confini dello Stato islamico sono chiari, la via più breve per il mare passa o dalla Giordania o dalla Turchia, il fatto che la Giordania, Paese morbido dal punto di vista religioso sia nemico dell'Isis è certo, quindi il petrolio passa dalla Turchia, non dall'Iran, nemico giurato dei sunniti, neppure a Sud, dall'Arabia Saudita, che perde decine di miliardi per colpa del contrabbando dello Stato Islamico.
Quindi è solo la Turchia che ci guadagna, con le compagnie petrolifere anglosassoni, statunitensi o inglesi.
I giornalisti questo non lo sanno?