19 apr 2016

Caro papa Francesco ti scrivo…..

voglio essere sincero, lo sono sempre, ma questa volta non voglio avere peli sulla lingua: mi sei profondamente antipatico perché ti considero falso.
Le espressioni che usi mi paiono frutto di una recita di una parte teatrale già vista, poi non sei così ingenuo come vuoi far credere e da buon gesuita di antico pelo sai bene intervenire contro chi non la pensa come te, con la solita maledizione papale, minacce varie, di… dannazione eterna, dette in modo subdolo.
Io credo invece che tu sappia bene che ciò che dici abbia una grande valenza politica e sappia pure il dramma umano che provoca: l’immigrazione è da condannare, perché genera miseria, disperazione ed emarginazione, mentre serve far studiare i ragazzi nei paesi poveri, di origine, per far guadagnare posizioni sociali, dando loro dignità con lavori decenti a casa loro.
Tu sai bene che il mercato degli schiavi segue logiche infami, vecchie  come la storia, ma il neo colonialismo non lo condanni e non infastidisci i poteri forti su questa terra… anzi.
Per questo mi pari troppo addentro alla logica politica e sei la coppia esatta del gesuita presentato dalla letteratura internazionale, dei grandi scrittori: pari ambiguo e falso.

Amen.