POLITICA, CULTURA, CRONACA, ARTE, RELIGIONE, SCIENZA, PENSIERO LIBERO. Quasi Giornale online. scritto a più mani da una redazione coraggiosa, da dei volontari. Responsabile Arduino Rossi-
18 mar 2023
La gara per l'intelligenza Artificiale ci riguarda tutti.
In pochi settimane le principali società tecnologiche si stanno facendo la guerra per conquistare fette di mercato con la IA.
Cosa significa?
Che già oggi, se ci sono le intenzioni, molti lavori di ufficio potrebbero sparire, soprattutto quelli ripetitivi, ma non solo.
La maggioranza delle persone non capisce ciò che sta avvenendo, ma stanno preparando un futuro che ridurrà il lavoro umano, almeno come lo abbiamo concepito sino ad oggi.
Il problema non sta nel fatto se spariranno decine, anzi, centinaia di milioni di lavori nel mondo, ma quando questo avverrà.
Questo fatto dipende da molti fattori, economici e sociali, ma un fatto è certo, chi non si adatterà, prima o poi, verrà escluso dal mercato economico, oltre che lavorativo.
Tutte le categorie sono a rischio, da quelle più basse, sino ai livelli maggiori, medici, avvocati, promotori finanziari per esempio.
Il problema però sta nella stupidità dilagante nel mondo sociale, infatti si parla ancora di mezzo milione di migranti da far arrivare da noi.
I poverini che lo affermano sono lontanissimi dalla nostra realtà, perché la concorrenza macchina uomini è sempre stata vinta, per ovi motivi, dalle macchine e questi nuovi migranti ci possono solo far scivolare nella miseria del Terzo Mondo, ma la nostra moneta, l'Euro, ci fa restare in questa Europa.
I risultati li stiamo vendendo oggi, i salari scendono sempre più, specialmente per i lavori in nero, che sfiorano le situazioni africane.
Il dramma italiano sta nel fatto che abbiamo troppi incapaci nei posti di comando, burocrati ridicoli e anacronistici, sindacalisti legati ai loro privilegi arroganti, politici dai sorrisi ebeti che ne raccontano tante.
Quindi io non so quando tutto questo mondo verrà spazzato via, quando al lavoro saranno uno su dieci dei lavoratori attuali, ma sono certo che avverrà, diciamo tra i dieci anni, troppo presto e i cento anni, troppo lontano nel tempo.