19 lug 2016

Papa Francesco, la fede non è da confondere con gli affari

Io ho letto i Vangeli e devo dire  che ho interpretato in questo modo la vita di un cristiano, lavoro onesto, impegno e ricerca della verità, che deve essere pronta a un controllo critico, non giochetti di parole da .........Gesuita.
In pratica, un cristiano si deve mantenere, ma non avere lussi e superfluo, ovvero vestirsi, mangiare e curarsi, tutto il resto deve essere usato per i poveri, ovvero anche gestire capitali, ma che non gli appartengono, gli utili devono andare ai poveri, che non devono essere dei parassiti.
Invece  il papa sorvola il comportamento dei suoi cardinali, che tolgono soldi ai bambini malati e li usano per i propri attici di lusso: dicono che non sapevano da... dove venissero quei denari, scusa patetica, ridicola e infantile.
Poi l'ospitalità  degli stranieri non deve cadere sui più  poveri, non deve dare utili a qualcuno, sfruttatori, mafiosi, approfittatori che ricevano denaro dallo Stato e dall'Ue, non deve costare lacrime e sangue a donne violentate e molestate, a poveracci aggrediti o peggio.
Se poi tutto questo può  essere evitato  con altri interventi è  giusto  chiedersi perché non si fa.
Chiaramente perché si vogliono avere dei vantaggi economici.
Ritengo invece blasfemo, falso, ipocrita, medioevale, integralista, fascista, anti cristiano soprattutto  minacciare le vittime di tutto questo con l'accusa di essere giudicati da Gesù: "Il profugo che non hai voluto ero io!"
Non vorrei che la frase di Gesù  fosse divrsa: "La ragazzina che è  stata abusata, le donne molestate, il vecchio rapinato e picchiato, il povero che ha perso lavoro, il ragazzino che ha incontrato, in una fase difficile, lo spacciatore extracomunitario  ed è  cascato nella trappola ero io."
Mi ripeto, caro papa, non vorrei trovarmi nei tuoi panni quando ti troverai davanti a Dio.
Amen.