29 ott 2011

notizie Berlusconi attacca l'euro, moneta sempre meno popolare


Berlusconi attacca l'euro, moneta sempre meno popolare in Italia e nel resto d'Europa: da noi ha portato sfiducia e dubbi, oso dire ha portato crescita zero o recessione.
L'euro non è colpevole in se stesso, ma è tutta colpa della politica, intendendo la politica vista nel suo insieme, non solo quella del governo e dei partiti.
Grande responsabilità sta nella classe dirigente economica italiana che hanno perso l'occasione di modernizzarsi, ovvero di investire in scienza, ricerca e tecnologia, in automatizzazione e nella riduzione del costo del lavoro non licenziando, ma facendo crescere il livello delle maestranze.
L'euro ci ha difeso dall'inflazione e avrebbe dovuto favorire l'arrivo sul nostro territorio di investimenti esteri, favoriti dalla buona resa finanziaria e dalla stabilità monetaria.
Questo non è stato possibile per colpa di una burocrazia che fa fuggire le imprese e non le favorisce, di una scarsa cultura scientifica ed imprenditoriale, che sappia lavorare riducendo i costi del lavoro senza tagliare i salari, ma aumentando la produttività del singolo lavoratore.
L'Italia sta perdendo una grandissima occasione storica.