Schettino
è sotto processo e tenta di salvare la sua immagine, operazione
difficile e improbabile, ma un diritto l’ha: quello di non essere
sommerso da tutte le colpe e da tutte le responsabilità.
Lui
ha commesso degli errori, ma l’organizzazione della nave,
l’addestramento del personale non era solo in mano sua.
Il
disordine e i morti, che si sarebbero potuto evitare, sono
conseguenti ad errori strutturali, ovvero all’errore organizzativo
precedente.
Molti
marinai non capivano l’italiano, altri non sapevano cosa fare,
mentre la direzione del tutto era in mano a Schettino, che qualcuno
aveva messo lì.