Il DDl
Diffamazione torna al Senato e verrà ridiscusso, dopo l’uscita
infelice, per un colpo di coda della Lega, con Rutelli, che ha
peggiorato la posizione dei giornalisti e di tutti noi.
L’unisca
scelta intelligente sta nella depenalizzazione della legge sulla
stampa, favorendo invece la parte civile: quindi chi si sente
calunniato vada davanti al giudice di pace, al tribunale civile e
pretenda un risarcimento, magari in tempi leciti, con motivazioni
valide e legali.
Il resto è
solo un tentativo antidemocratico di censurare lì’opinione
pubblica su Internet, la Stampa e i media in genere.
Se invece
il DDl Diffamazione passasse, chi lo desidererà potrà presentare
ciò che vuole dall'estero su Internet e a quel punto lo scontro
sarà contro i grandi e potenti gestori della rete Google e Facebook
per esempio, che provocherebbe un grande danno di immagine per
l’Italia, con conseguente danno economico, per le nostre merci e
per i nostri titoli di Stato.
I nostri
senatori tutto ciò non lo sanno?