La crisi ci massacra e la casta resta al suo posto, impone le dure leggi di mercato a tutti, tranne a loro, i controllori, così si propongono.
Il mercato non esiste per i politici, per i faccendieri, per i dirigenti pubblici, per le participate pubbliche, che creano la voragine del debito pubblico.
Sarebbe ora che tutti imponessimo, per loro tali dure leggi, con le buone o anche con le dattive.