La caccia ai…cattivoni in rete prosegue ed è spietata: le lobby e le caste hanno capito che la colpa della loro sconfitta sta tutta nella rete….troppo libera secondo loro.
Così certi poverini, presi dalla foga, che hanno scritto sciocchezze il giorno di Mattarella, che censurava il governo a lui non confacente, rischiano la reclusione: la polizia postale vigila e non perdona, così scrivono i miseri pennivendoli, sempre pronti a sdegnarsi per ogni pisciata fuori legge.
Invece chi istiga a commettere reati è sempre libero, anzi, alza pure la voce: abbiamo chi istiga allo spaccio, chi esalta le mafie, chi loda le occupazioni abusive di edifici pubblici e privati.
Il reato di istigazione non esiste se è….politicamente corretto.