4 nov 2023

Mancano 300mila tecnici in Italia.

Mi ricordo, alla fine degli anni Settanta e all'inizio degli anni Ottanta, che si diceva, i soliti dementi affermavano, che mancavano manovali e braccianti, mentre di tecnici ne avevamo troppi, le scuole ne sfornavano in eccesso.
Così si posero i numeri chiusi per certe università, le più ricercate, come medicina e ingegneria, ma anche per altre tecniche e scientifiche e si portò anche avanti una politica, sempre ottocentesca, per operai senza specializzazione, da importare dall'Africa per esempio.
Allora si affermò che i nostri giovani, anzi i giovani figli dei ceti popolari, non volevano più sporcarsi le mani e si doveva far arrivare loro, dal Sud del mondo.
Così iniziò l'invasione, mentre chi affermava questo era ed è appartenente al ceto mediocre, di chi ha raccomandazioni e amicizie politico sindacali da utilizzare per un posticino giusto, da sfruttare.
Però il mondo è andato avanti e siamo pure noi usciti, almeno come Paese, ma non per tutti, dall'Ottocento e certi privilegi si sono ridotti, si sono resi ridicoli e dannosi.
Intanto le nostre imprese hanno iniziato quella fase che si chiama automatizzazione, ovvero servono meno addetti, ma devono essere specializzati, capaci.
Così abbiamo tanti avvocati e avvocatini, anche troppi assistenti universitari, che diventeranno, forse, docenti a sessant'anni.
Così i cari bamboccioni, mentre sognano la fama su Tictok, restano a casa di mamma e di papà sino a 40 anni e oltre, facendosi qualche canna di troppo, dopo aver spremuto i genitori per un rave party, che li preparerà verso un futuro radioso da barboni.
Così in Cina inizia la produzione in massa di robot, per tutti gli usi, dall'operaio al cameriere, ma in futuro anche per i cuochi e per gli artigiani, grazie all'intelligenza artificiale.
Sì, si sta spalancando un mondo dove conoscere le basi dell'informatica, dell'elettronica, sarà fondamentale per non morire di fame.
Comunque i tecnici in questione che si cercano sono per tutti i gusti, si va dal muratore specializzato all'ingegnere informatico, passando dal medico, che sono rari per colpa di politiche criminali, il famigerato numero chiuso, imposto da deficienti e delinquenti, che volevano speculare sulla nostra salute.
Signori, bisogna investire in scuole che aprano al lavoro da tecnici, dai corsi di specializzazione alle università tradizionali o online, da noi poco sfruttate, ma all'estero stimate molto.
Sì, dobbiamo importare tecnici, o prepararli da noi, per ridurre gli emarginati dannosi nelle nostre strade.
Il mondo necessita di specializzati ed l'unico strumento che permette di superare la miseria sta nella giusta preparazione da apprendere, non è dando un euro all'ora per raccogliere pomodori a poveracci, sbarcati a Lampedusa, che si aiutano i poveri del mondo.
Tutto il resto è ipocrisia, sono solo patetiche smorfie che non convincono più nessuno, ma fanno comodo per lavarsi la coscienza sozza e niente più.
Gli accoglienti sono sempre di quella razza, raccomandati, leccaculi, miserelli altezzosi e snob verso chi lavora veramente.
Purtroppo per loro il mondo sta cambiando e potrebbero finire molto male, con i loro bambini bamboccioni di mezza età.