19 mag 2011

La Repubblica quotidiano e le fanfaronate comuni



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Francesco Merlo su La Repubblica è l'esempio ….... migliore di cosa sia la cultura piccolo borghesia in Italia: “Il prete Orco di Genova e le colpe della Chiesa”.
Il prete di Genova era solo un infiltrato, un delinquente che si era fatto prete per nascondere i suoi vizi disgustosi.
E' un prete sulle migliaia di preti, non rappresenta tutti i preti, ma il nostro laico, o presunto tale, giornalista non si accorge che un solo prete non può rappresentare la realtà, anzi, se sono 10 o 100, rappresentano solo 1% dei sacerdoti, da qui tutta la teoria, come certe teorie di certi magistrati, o come certe difese degli avvocati della mafia:  non ha una base razionale.
Di quale sesso-fobia parla?
Di quella che i luoghi comuni riportano nei bar sport o negli uffici, o nelle mense delle fabbriche, oppure nei mercati, tra le comari.
Perché non si parla dei giornalisti pedofili?
Perché non si fa un'analisi sulle tendenze di questa categoria, nota per la scarsa onestà intellettuale?
Poi la sessualità che descrive Merlo, il nostro merlo, è quella solita, che si sente dal barbiere.
Perché il valente giornalista non si legge qualcosa?
Scoprirebbe una visione diversa e non così sesso-fobica della sessualità cattolica, ma si sa: per fare il giornalista non serve leggere, basta scrivere.