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25 dic 2017

NATALE E RICORDI - poesia di Arduino Rossi - ARDUINO ROSSI

Io non riesco a scordare il passato
di gente umile e onesta, dentro vite dure e feroci, stanche
che vivevano sino alla fine il loro lungo Natale.

La gioia era un bene raro, ma vero,
il dolore era una necessità, 
la fede sposava sempre la carità autentica.

Oggi siamo un popolo di venduti, 
che si fanno vendere da un papa
untuoso, da quattro ladri di parole
e da meretrici sorridenti dentro 
una scatola vuota detta TV

Fra 100 anni esisterà ancora una terra chiamata Italia?
Ormai dispero e questa nuova Arabia, puzzerà di schiavitù 
e di dolore, senza futuro, pronta ad essere mietuta da sorella
morte, la portatrice di pace e di giustizia.

Arduino Rossi

23 dic 2017

Poesia di Arduino Rossi - LE FOGLIE E IL GELO - ARDUINO ROSSI


Io non so piangere,
da troppo tempo non piango
il passato e i suoi morti, 
la voglia di cambiamento 
e il trionfo della pioggia.

Il freddo è tanto
e tutto è perduto, 
come i miei ricordi venduti
alla nebbia della pianura,
alla brina dell'alba.

Io non so più sperare,
non ho il colore nei capelli
di chi aveva più nulla da perdere: 
ho già perso tutto.

La morte trionfa sempre

Libertà - poesia di Arduino Rossi - ARDUINO ROSSI

Io non ci credo e mai crederò
nelle parole vuote di chi si vende senza anima,
di chi non lotta e si vende come una mignotta

Io non credo nel dolore delle puttane,
dei loro papponi, dei ladri di dignità,
nelle parole di chi non ha coraggio.

Io patii perché non mi vendetti a loro, 
ai bugiardi e ai servi, a chi non aveva 
un cuore, ma solo soldi dentro.

Mi rammento di lotte e di dolore, 
di solitudine e di rabbia inutile, 
di voglia di giustizia.


Arduino Rossi

10 mag 2015

Poesie, festa della mamma, in ricordo di lei

Lei era semplice, stanca, sempre fiduciosa.

Lei era sempre forte, ingenua, coraggiosa, silenziosa.
Lei aveva la voglia di vivere e si accontentava di pochi fiori per gioire.
Lei amava i suoi figli come la luna  sulle stelle, come il sole protegge i suoi pianeti, come il vento che spande profumi a primavera.
Lei era la mamma, unica ed irripetibile.

6 set 2012

poesia ... MILLE VERSI di Arduino Rossi


MILLE VERSI

  1. DIVENIRE

I passi
della tempesta
ci avvolgono
di odio,
ma ciò che
rimane
del libeccio
viene tracciato
con linee
diritte
e infinite
verso l'orizzonte
fiammeggiante,
là, dove
il sole muore
e precipita
in quel mare
tenebroso, immenso,
di patimenti
di lutti.


  1. LIBAGIONE

Sembianze
giovani
di cadaveri
e di sapori
gioviali
si mischiano
in un vino
per colui
che si nutre
di speme
e di gioventù.


  1. SIBILO ASTRALE

Zittite,
se avete
onore
tacete!
Se comprendete
il lessico
e la dignità,
soffocate per sempre
i vostri borbottii
e le lagne!
Chi ha il coraggio
di scontrarsi
con l'immensità?

  1. MUGUGNO

Io?
No!
Sto
nel mio angolo,
minuto,
e aspetto
le prime bare,
i dolori
dei vinti
e dei vincitori.
Raccoglieremo
i nostri
frutti
amorosi
e li daremo,
in offerta,
sull'altare
di marmo
purpureo,
di alabastro
lucido,
di porfido
rosato.

  1. SILENZIO

Siamo con te,
Signore
degli eserciti,
degli astri,
del gran carro
infuocato,
che attraversa
il firmamento nelle nottate
malinconiche,
prima delle aurore
piccole,
quando il cielo
è blu terso
e ricorda
la carta
dei presepi.

  1. ANCESTRALE

Gli umani
erano crudeli,
torbidi, sanguinari
come tanti
mercenari.
Chi pugna
decede,
chi lotta
paga,
chi patisce
versa
il suo sangue
per la terra
e chi dà
la sua vita
ne avrà
in cambio
mille
e mille ancora.

  1. SERA

Poi le foglie
si dissolvono
nell'alito
serale
e gli anni
scintillano
come pietre
al sole, pietre preziose,
là, sul monte
roccioso,
tra cime
e precipizi,
tra odori
e angustie,
tra sentimenti
disseminati
nel soffio
divino.

  1. FEDELTA'

Raccogliemmo
ciò che restava
e lo buttammo
nella voragine;
Dio è con noi,
si combatte
per Lui,
si prega,
ma non si crede
nel Cosmo,
negli astri
affumicati
da secoli
e secoli
di menzogne, di verità
palesi.


  1. RICORDO

Si riunirono
fiacchi sacerdoti,
ingrigiti
sotto abiti talari,
neri come la dannazione,
in quel nero seppia
che le tenebre
conoscono bene
e se ne impossessano
tutte le volte
che la campana
suona a mezzanotte.
Gli spettri
e le fate
si sposano,
lassù, sul campanile,
e danzano
le danze
antiche, novelle,
dei Signori
della brezza.


  1. MALINCONIA

Là, il campanile
luccica
e la statua
del Santo Patrono
benedice i passeri,
le colombe
e le rondini
mogie.
Il verso
del gatto innamorato
è languido
come il pianto
di mia figlia
assonnata.

  1. SCORRERE

Triste
sei tu,
bufera,
che mi rammenti
le sere autunnali,
la neve, là,
sui monti,
il cadere
delle foglie
e il precipitare
a valle dei torrenti
in piena,
che trascinano
sassi e memorie.

  1. SUSSURRI

Malinconica
sei tu,
montagna
con i tuoi tronchi
strappati
dalla tua carne.
Maledetta sei tu,
esistenza
quotidiana,
distruttrice
di ogni oggetto
vero,
di ogni vitalità
e di ogni speranza
infantile.


  1. CONTEMPORANEITA'

Ora siamo
tutti eguali,
come questa città
che si spande
come un tumore
e assale
ciò che rimane
dell'aroma
delle sere estive,
dei flutti
del tempo.

  1. RIMORSO

I miei occhi
non sanno
più che farne
dei cimeli
sopra i miei pensieri,
non rimane
che un momento
debole.
Dio è sempre
con noi pubblicani
e con noi figli
suoi,
un po' lassi
e addormentati,
assisi
su troni
di paglia e zolfo,
pronti a infiammarsi
come le solfatare
siciliane,
quando bruciano
e diffondono
l'odore giallo.

  1. FUMO

C'è un gemito
lieve dentro
la montagna,
che scoppietta
per il fuoco
perenne
che si rinnova:
il suo puzzo
invade
e annichilisce
ogni cosa.
  1. AVVENIRE

Così sarà
per le nostre
città
e per i nostri
sogni inutili
quando vacui
e sciocchi;
così sarà
per voi,
costruttori
di vanità.
Sapete
che il deserto
sarà su tutto?

17 STENTI

La morte
nascerà festosa,
come la tempesta
di mare,
e le lacrime
di brina
non bagneranno
i campi.
Questo è il futuro
dell'uomo,
quando sarà
solo un povero
pastore
scappato
tra creste,
dirupi,
e strapperà
le stretto
necessario
per campare.

  1. ESTINZIONE

Le stelle
precipiteranno
e le favole
si vincoleranno
ai velieri
cosmici.
Tutto sarà
nuovo
e gli astri
continueranno
a cadere.

  1. LO ZOLFO

Brucia
nel cielo
con il fosforo
e il sodio
dando
origine
all'incendio
immane
dell'Universo.

  1. SPEME

Beati voi
che credete
ancora
in un mondo
che non ha
speranze,
che non sa
bramare
un pizzico
di sole,
di aromi
d'oriente.
Alziamo
canti
e incenso
sull'altare
di Dio,
perché Lui
ascolti
le nostre
orazioni.
  1. SMARRIMENTO

Pietà per noi,
per coloro
che ci hanno
dato fede.
La mia stirpe
si è estinta:
è l'ora
della bora
e del turbine;
muoiono
i vecchi
e rimangono
i figli di Satana.

  1. MILITARE

Soldati siete voi
che lottate
contro l'aria;
i sogni
e gli uccelli
si sono levati,
ma si dissolvono in volo.
Io non credo
in questo sole,
novello, brioso
e vetusto,
o in quest'alba
profumata
e in questi
riflessi astrali,
che si sciolgono
tra le stelle.

  1. SCORRERE

I pianeti
ci cingono
in una morsa
mortale
e i loro giochi
zodiacali
ci impongono
i ritmi
e le perversioni
astrologiche.

  1. ESISTERE

Ci si lagna, si salta, ci si batte; l'azzardo
è antiquato
come il milite
di prima linea
che agonizza
per una patria
non sua,
perché il paese
non è mai suo.

  1. CONFLITTO

Siamo un esercito
penetrato
in una terra
nemica
per sradicare
alberi
e fiori,
uccidere
uccelli tinti,
mille e mille
colibrì, mille fiori
della notte.

  1. FATO

Le cicale
cantano
alla luna
e ai pianeti,
che si scontrano
per generare
scintille
mentali.
Le chiamano
lacrime di stelle,
ma sono petali
del Cosmo
gigantesco,
perpetuo.

  1. SUD

Calano i raggi
sui nostri
capi ignavi
e daranno
risultati
enormi.
Braccianti
sudati sotto
un sole
arrugginito
strappano
dai campi
sterili
polvere
e il necessario
per campare,
per nutrire
le magre braccia
di una generazione
eterna.

  1. SCORAMENTO

Siamo
colpevoli
solodi esistere,
scongiuriamo
coloro che
nulla hanno
da perdere, avendo già
perso l'anima
e il cuore
di cristallo
e gli occhi
sanguinari.
  1. SENTENZA

Siamo trattati
come ladri,
assassini;
ci muoviamo,
un po' fiacchi;
ci addormentiamo,
poi cogliamo
le erbe mediche
e le pigiamo
in crogioli
dorati,
per estrarre
odori e liquori
da versare
su gli altari
degli idolatri,
per divenire
un po' appassiti.


29) VENERABILE
Il lagnarsi
è vetusto
quanto
il lottare
del guerriero
isolato,
scordato
dai ragazzi
d'oggi,
dagli anziani,
perennemente
in guerra: è
sempre vinto,
ma mai datosi
per perduto.


30) STATO SALIENTE
La verità
non è di questo
mondo,
la giustizia neppure, eppure vogliamo
cogliere sempre
i frutti acerbi
e siamo disposti
a venderci
l'anima
per un ciclamino,
per una frazione
di sole,
per una goccia
di rugiada.

FINE

Arduino Rossi