30 mag 2011

Ratko Mladic e la corte dei diritti umani dell'Aja


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In Serbia gli ultra nazionalisti scendono in piazza contro l’arresto del generale Ratko Mladic, responsabile della fucilazione di 8mila mussulmani.
La corte dei diritti umani lo considera un criminale, colpevole di crimini contro l’umanità, giustamente: vuole processare un uomo vecchio e malato, per dimostrare che l’Occidente rispetta i diritti umani e non ...perdona.
Intanto in Afghanistan le bombe intelligenti causano decine di morti civili e questo passa come errore, si chiede scusa e tutto finisce lì.
In Libia le bombe intelligenti hanno ucciso pure bambini, compreso i nipoti di Gheddafi.
I morti poi non si contano per le conseguenze indirette dei conflitti: quando si bombarda una zona arretrata ci sono i feriti lievi che muoiono per banali infezioni non curate, neppure disinfettate.
Ci sono i morti indiretti, per la mancanza di acqua potabile, per la rovina che la guerra porta: gente che scappa e abbandona i raccolti, con confusione e disordine che porta sempre morte per malattie, per denutrizione per la mancanza di elementari cure, anche le uniche che esistevano nella zona.
Questi morti, che sono numerosissimi, non si contano mai: solo gli storici li valutano, con metodi statistici, ma loro arrivano troppo tardi, decenni dopo se non secoli