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La Repubblica è il quotidiano di un popolo strano, laico, spesso ateo, ma anche di cultura......medio bassa, con molte presunzioni.
I repubblichini, così li chiamo dal lontano 1976, quando i cosiddetti compagni, allora erano tutti compagni, cambiavano pelo e diventavano piccoli borghesi, socialisti in carriera, ma di....sinistra.
La storia di questo giornale ha segnato questo Paese e i repubblichini, allora lo dicevo con disprezzo oggi con ironia, diventavano quella piccola borghesia italiota, laica, anticlericale, distante dai padri operai e dai nonni contadini.
Costoro avevano spesso un passato particolare, il padre era democristiano o del Partito Comunista, mentre il nonno era stato rigorosamente fascista, loro erano gli eredi di tutto questo: erano i nuovi conservatori di sinistra, che disprezzavano la cultura contadina, quella esaltata da Pier Paolo Pasolini, per fare un esempio, snobbavano le tute blu, ma non si volevano confondere con i conservatori.
Oggi i ...reazionari sono con Berlusconi e questi "poveretti" si credono sempre ….avanti, progressisti, senza sapere che sono solo l'altra faccia della reazione e della conservazione.