I
sogni del Novecento sono definitivamente naufragati ed è rimasto
solo la disperazione e l'angoscia di essere poveri senza futuro: da
questa situazione poi cresce l'illegalità e sono sempre più
numerosi chi si dedica al crimine, tra i nuovi poveri, nel degrado di
quartieri sempre più orrendi, dove un tempo c'era povertà semplice
ed oggi la disonestà dilaga.
La
povertà non è miseria e degrado sociale, ma ha una sa dignità e
nobiltà, che svanisce quando alla povertà si aggiunge la miseria
umana, terribile, travolgente, con la perdita di tutto ciò che è
umano e rende i miserabili simili a ratti di fogna.
Questa
però è tutta un'altra faccenda, da non confondersi con lo stato di
povertà.
