Aosta, lunedì 18 luglio 2011
Eliminare la povertà estrema e la fame, raggiungerel'istruzione primaria universale, promuovere l’uguaglianzadi genere, diminuire la mortalità infantile, migliorare lasalute materna, combattere l’aids, la malaria e le altremalattie, assicurare la sostenibilità ambientale e sviluppareun partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.
Sono questi gli obiettivi di sviluppo che la Regione ValleAosta persegue, promuovendo e favorendo interventi di cooperazioneallo sviluppo e di solidarietà internazionale, come sancitodalla Dichiarazione del Millennio dell’Assemblea Generale delleNazioni Unite.
Tra i progetti di cooperazione finanziati dalla Regione cisono anche alcune attività realizzate dall’Associazionevaldostana Diakonia in Senegal, che sono state presentate aicittadini in una serata informativa organizzata a Palazzo regionale,lunedì 18 luglio scorso.
Augusto Rollandin - Presidente della Regione
“Credo che con il Senegal abbiamo da tempo unrapporto molto intenso, ci sono investimenti, c’è unprogramma di aiuti per lo sviluppo, per aiutarli a crescere e adiventare sempre più autonomi, sempre più indipendenti,in particolare nel settore agricolo, che è il settoreall’interno del quale si può sperimentare e grazie alquale si può aiutare a vincere i problemi della fame, iproblemi della desertificazione: questi sono progetti importanti,concreti, che vedono la presenza della Valle d’Aosta in modosignificativo”.
Diakonia, fondata nel 1994, è l’Associazionedei volontari della Caritas diocesana. Impegnata inizialmentenell’avvio di attività a favore delle persone bisognosedella regione, come il magazzino di raccolta e distribuzione degliindumenti e arredi, la tavola amica e il dormitorio,l’Associazione ha in un secondo tempo intrapreso anche progettidi cooperazione nei Paesi in via di sviluppo, come il Senegal, e inparticolare nella regione di Kaolack, città gemellata conAosta.
Luigino Vallet, delegato associazione Diakonia
“Ormai sono circa 20 anni che operiamo a Kaolack,nella regione di Kaolack, che è molto grande, molto estesa, hacirca 2 milioni di abitanti, su diversi tipi di strumenti, inparticolare strumenti che riguardano il microcredito, per lo sviluppodelle comunità agricole e altri tipi d’iniziative come larealizzazione di points de santé, di scuole. Ultimamente cisiamo soffermati su progetti che avessero una sostenibilitànel tempo, in particolare mi sembra che il microcredito sia unostrumento importante soprattutto a favore della donna, che èun po’ l’attore e il nostro collaboratore principale perquanto riguarda lo sviluppo in quei territori. Poi, a Kaolack,abbiamo da qualche anno preso in carico - e la Regione e il Comune diAosta, ricordo che Aosta è gemellata con Kaolack, ci hannosostenuto, in termini di cofinanziamento - un’attivitàche riguarda la sanitarizzazione, cioè tutta quella parted’inquinamento derivata soprattutto dalla plastica e dairesidui che vengono buttati in giro nella città, e ilcontrasto all’inquinamento delle falde acquifere. Questa misembra sia la parte più delicata e importante del progetto checon la Regione stiamo realizzando dallo scorso anno, e per duequartieri pensiamo di portarlo a termine entro fineanno”.
Nel corso della serata, sono state presentate inparticolare le attività avviate per il miglioramento dellaqualità ambientale di Kaolack, le iniziative finalizzate alrilancio dei centri di formazione professionale agricola, cherappresentano le uniche strutture sul territorio in grado di fornirea giovani e adulti una formazione pratica nel settore, e le azioni disostegno e di assistenza tecnica nei confronti degliagricoltori.
Luigino Vallet, delegato associazione Diakonia
“C’è questo intervento di formazionenei confronti degli agricoltori, quelli che hanno scelto di farel’agricoltore, attraverso un modello adattato allarealtà senegalese, esportato dall’esperienza che hafatto Don Duverney qui in Valle d’Aosta con gli agricoltorivaldostani.”
Don Claude Duverney, noto in Valle d’Aosta per glianni trascorsi all’Institut Agricole Régional qualedirettore della ricerca e per la lunga attività di assistenzaagli agricoltori valdostani per il miglioramento delle coltivazioni,dopo la pensione ha scelto di andare in Senegal, d'intesa con lerelative Diocesi, a continuare a tempo pieno un lavoro di assistenzaa distanza da lui iniziato negli anni nel periodo estivo.
Don Claude Duverney
“Diakonia mi ha molto appoggiato, prima con icontatti con il Comune di Aosta e poi con la Regione e poi ancheattraverso la Caritas, per un progetto finanziato dalla conferenzaepiscopale italiana di lotta biologica contro il ragnetto rosso, unaspecie molto particolare, molto aggressiva sugli orti, in particolaresul pomodoro, la melanzana e la melanzana africana. Ho anche cercatodi orientare il lavoro sulla Caritas Kaolack, perché io sonosolo di passaggio, anche se sono lì da 8 anni e mezzo e sperorimarrò qualche altro anno, però l’importanteè avere la continuità e Caritas Kaolack è moltoefficace in questo senso”.
Il centro Caritas di Kaolack può contare sul lavorodi 42 persone, impegnate in diversi progetti promossi e finanziati nonsoltanto dalla comunità europea ma anche da enti cattoliciinternazionali di assistenza come il Secours Catholique in Francia eil Misereor in Germania.
Don Claude Duverney
“Sono responsabile spirituale della Caritas,rappresentante del Vescovo, sono l’unico bianco tral’altro all’interno dell’organizzazione, cosa chenon pone alcun problema. La Caritas agisce prima sull’acqua, hafatto molti pozzi, più di un centinaio di pozzi, si va acercare l’acqua a 350 metri. Però non basta fare unpozzo, non basta fare un progetto, bisogna avere un seguito, quindidelle persone che possano sorvegliarne la gestione”.