Dostoevskij
nell’Idiota, notissimo suo romanzo, in un certo senso
autobiografico, dove l’idiota è un uomo che crede ancora nella
vita, nel senso delle cose e degli avvenimenti, scrive che “la
bellezza salverà il mondo”.
Quando
ti muovi a piedi, in auto o anche con i mezzi pubblici di bellezza ne
vedi sempre di meno: il cattivo gusto accompagna e precede il
degrado.
Le
periferie sono orrende, sporche, anche con un cattivo odore, le città
sono caotiche e gli edifici sono spesso brutti, più che originali
sono strambi: l’armonia non esiste, tutto è per l’immediato e il
vecchio non trova collegamenti con il nuovo.
Pure
l’ambiente naturale è spesso costellato di abitazioni, di villini
dozzinali, che degradano più velocemente di quelli cittadini.
Questa
è l’epoca della plastica, che non viene assorbita dall’ambiente,
delle macchie oleose di gasolio e degli altri derivati del petrolio.
Il
brutto regna su tutto, inteso come mancanza di armonia tra le parti,
infatti siamo nell’epoca che ha causati i maggiori guai ambientali
da quando esiste l’Umanità.
