Lo
scontro per Berlusconi sì, o Berlusconi no è quasi finito: i
processi del Cavaliere devono essere solo questioni sue e niente
altro.
E’
chiaro che a questo punto tutti gli schieramenti potrebbero avere
delle svolte e ci sarà un rimpasto generale, tra destra, centro e
sinistra: ci saranno dei cambiamenti nelle alleanze e lo schema
destra anti comunista e sinistra anti Berlusconi finirà per sempre.
Invece
serve una riforma del modo di concepire la politica, del costo che
direttamente e indirettamente cade sui cittadini: è ora di riformare
il riformatore, ovvero di mettere a guida del Paese gente che sappia
far funzionare l’apparato burocratico, la sanità, le scuole.
Per
far questo serve la competizione, tra enti pubblici e privati, tra
aziende per gli appalti, ma soprattutto tra politici contro politici,
ovvero tra buoni amministratori contro cattivi amministratori: il
colore politico e ideologico deve pesare poco o nulla in futuro.
Sarà
la rete, Internet, che vigilerà, o meglio sarà la libertà dei
singoli cittadini a salvarci, mentre degli “arruffapopoli” è
preferibile diffidare: destra contro sinistra può andar bene, ma
servono anche programmi da realizzare e buone o cattive
amministrazioni.