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La
riforma fiscale sta arrivando e lascia perplessi, confusi e un po’
sorpresi: c’è qualche tassa per i ricchi, ma per chi ha una
partita Iva e può scaricare ogni cosa, con qualche trucco legale, o
anche illegale, non dovrebbe rischiare molto, anzi, avrà dei
vantaggi.
I
risparmiatori avranno degli svantaggi con le imposte sul capitale,
sui deposito titoli ed altro.
Invece
per gli alti redditi dichiarati ci saranno dei vantaggi: chi avrà
uno stipendio medio tra i 15mila euro e i 28mila euro, la stragrande
maggioranza degli italiani, si troverà poco o nessun vantaggio su
questa riforma, ma solo svantaggi, con la crescita dell’Iva
dell’1%, ora smentita, ma probabile nel prossimo futuro.
Quindi
apriamo tutti la partita Iva, o affogheremo.
Sono
stati bloccati gli stipendi ai pubblici dipendenti, scuola e sanità
compreso e sono stati dati vantaggi ai ricchi, con la punizione
ridicola di qualche bollo sulle auto di lusso.
Invece
teniamo i burocrati delle province, che se eliminate avrebbero fatto
risparmiare miliardi di euro, salvo riciclaggio di costoro in altri
settori.
La
destra ci frega, senza ombra di dubbio e la sinistra invece difende
le varie caste, che non sono i dipendenti pubblici, ridotti di un
milione in 15, 20 anni, ma le varie operative d’appalto, che
sfruttano italiani e stranieri e li usano come schiavi, sotto pagati.
Forse
è giunta l’ora di mandare a casa questa classe di parassiti, di
inetti che ci governano da troppi anni.