Mi
va di parlare di adozione ed esattamente dell'ostilità che in genere
c'è contro a questa pratica complesse e delicata: quando una coppia
decide di adottare un bambino è spesso motivata e unita in questa
decisione.
Supera
difficoltà burocratiche, si fa un viaggio all'estero, spesso in
Paese e in realtà difficili: si porta a casa un bambino che non avrà
un futuro, o l'avrà breve e orrendo.
Poi
devono lottare per crescerlo e lì arriva il difficile: il piccolo
supererà, se seguito con amore, le sue problematiche, ma se troverà
un ambiente esterno ostile tutto sarà molto, molto complicato.
L'ostilità
nei confronti di questi bambini è pesante: vengono chiamati
bastardi, odiati perché stranieri, perché supereranno le barriere
di … classe, che da noi contano moltissimo.
In
molte famiglie si afferma che loro dovrebbero stare a casa loro e non
tra noi: poi i figli lo ripetono con ferocia ai piccoli adottati, che
a loro volta soffrono le pene dell'inferno e creano problemi ai
genitori adottivi.
Quanto
odio c'è contro queste creature e quanta meschinità si nota in
molte persone, con idee e preconcetti del secolo XIX.