I
debiti si devono sempre pagare, come nazioni, come Stati in
particolare, altrimenti si finisce nel sottosviluppo: non avere più
credito comporta dover pagare alti interessi per decenni, forse per
secoli.
Le
pensioni sarebbero pagate in modo ridotto, i dipendenti pubblici
rischiano pure loro di non essere pagati, o con forti riduzioni di
stipendio.
Le
tasse salirebbero alle stelle, la fuga dei capitali anche, o
usciremmo dall’Euro con l'isolamento commerciale in Europa, con il
ritorno dell’inflazione superiore al 10%, al 20%.
La
disoccupazione crescerebbe, oppure i salari saranno svalutati da
quasi Paese del Terzo Mondo.
Tutto
questo avviene perché qualcuno gioca a monopoli con i nostri soldi?
Ormai
anche questo è un frutto, è una conseguenza della globalizzazione:
i mercati finanziari si divorano interi Paesi, ma non sono pochi
ricconi con il cilindro per cappello, che si sfregano le mani alla
notizia di un grande guadagno.
Non
sono neppure un branco di arrabbiati, aggressivi, giovani senza
pietà: non sono economisti appena laureati, che vogliono arricchirsi
il più presto possibile, senza calcolare i guai che combinano.
E’
una miriade di persone che studiano e investono per i loro clienti:
per loro devono dare il massimo, ottenendo le migliori provvigioni
quando li fanno arricchire, ma clienti di costoro siamo spesso anche
noi.
Quindi
non è tanto un mondo di super ricchi, quanto quello del ceto medio
mondiale, che vuole veder fruttare i propri risparmi.
