Mentre
le borse crollano, fatto grave in se stesso per le nostre maggiori
aziende nazionali, i politici vanno in ferie e non rinunciano neppure
un giorno al loro lungo periodo di …. meritato riposo estivo.
Il
costo dei titoli di Stato sale alle stelle, rischiamo di dover
lavorare tutti per pagare gli interessi di uno Stato sprecone e
incapace: io oso affermare che troppi politici non sono adatti a
questa professione.
Dopo
una lunga polemica sulla casta e poi sapendo che i lavoratori di
certe ditte rinunciano o rinviano le ferie per salvare le aziende è
giusto restare un po’ delusi dai nostri rappresentanti in
Parlamento.
Molti
commercianti, liberi professionisti, artigiani, in caso di necessità
rinunciano al riposo per salvare l’azienda di famiglia.
Si
vede che i nostri politici si considerano di un’altra famiglia e i
nostri guai non li riguarda: la crescita degli interessi dei titoli
di Stato faranno la gioia di qualche risparmiatore, ma anche la
disperazione di moltissimi italiani.
Significherà
avere una sanità pessima e con ticket sempre più alti, significherà
ritrovarci una scuola sempre più indecente, significherà doverci
accontentare a pensioni magre e sempre più in là del tempo.
Poi
avremo meno soldi per le infrastrutture e nuove tasse: tutto questo
diventerà sempre più pesante se non interverremo in tempo, dando
certezze ai mercati.
