Siamo
in crisi e se vogliamo salvarci dobbiamo essere duri, altrimenti ci
sbatteranno fuori dall’Europa, in particolare dall’Euro, avremo
una recessione simile a quella del dopo guerra e i politici questa
volta dovrebbero restare al loro posto per salvare le finanze
italiane.
Speriamo
che gli speculatori si accontentino e mollino la presa: forse si
calmeranno, magari non subito, con qualche alto e basso da montagne
russe.
Se
per settembre però non si saprà dare delle risposte chiare e certe
tutto sarà vano: finiremo sotto il torchio dei mercati, forse non
basterà fare gli scongiuri e darsi la colpa a vicenda, come fanno le
parti sociali, ma soprattutto la maggioranza e le opposizioni.
Serve
di più, molto di più, tra cui un’inversione di rotta per la
questione della corruzione, fattore che ci danneggia non poco, sia
come immagine del Paese, sia come aggravio delle spese pubbliche.
Se
questa classe politica sa dare risposte certe le dia, altrimenti se
ne torni a casa: i cittadini attendono risultati reali e non frasi
retoriche.
