Invece
loro vanno in ferie e lasciano che la barca affondi: gli interventi
sono necessari e da fare subito: non bastano parole di circostanza,
come “l’economia reale è solida, è tutta colpa della
speculazione internazionali”.
Per
calmare i mercati sarebbero bastate decisioni coraggiose, come
un’operazione di razionalizzazione della burocrazia, con
accorpamenti importanti degli enti locali, riducendo i costi della
politica.
Si
poteva dare un segnale forte al Paese, tagliando le spese generali
della politica: non ci si può nascondere con la solita risposta di
rito, che sono i costi della democrazia.
Altri
risparmi importanti si sarebbero potuti avere aumentando i controlli
della Corte dei Conti, accrescendo il potere di chi verifica la spesa
pubblica, censurando ogni spreco reale e insensato.
Anni
fa si era considerato uno sperpero il telelavoro nella pubblica
amministrazione: chiaramente è un grosso risparmio, ma per una
visione antiquata dell’economia, di certi … esperti, il
telelavoro era solo un gettare denari.
L’ammodernamento
della pubblica amministrazione passa anche con queste iniziative: non
riusciremo a fare nulla con questa classe dirigente pubblica, così
utilizziamo i dirigenti privati, meglio se giovani, almeno per
snellire tutte quelle iniziative che servono per rendere più veloce
e meno costoso l’apparato pubblico.
E’
chiaro che il personale incapace di utilizzare un computer deve
essere allontanato dall’amministrazione, in prepensionamento o
adibito a lavori di minor valore, anche retributivo.
Sono
ingiusto e antisindacale?
