La
legge ammazza blog non interessa la casta dei politici, tranne
qualcuno qua e là.
Il
governo se ne infischia dell'immagine, delle proteste, che ora
riguardano pure wikipedia, la enciclopedia sul Web.
La
paura che l'Italia diventi una landa desolata, furori da Internet,
come l'Afghanistan dei Talebani o come la Corea del Nord cresce:
l'unica risposta che possiamo dare tutti e assicurare al signor
Berlusconi che alle prossime elezioni nessuno di noi lo voterà più,
ovviamente questo vale per la sua fedelissima alleata Lega Nord.
Non
può esistere sviluppo senza internet e non c'è internet senza
libertà: il trucco che qualsiasi cretino ci potrà far avere una
multa, senza entrare nell'argomento, semplicemente perché ritiene di
essere stato offeso, lui, le sue idee, i suoi sentimenti, suo nonno o
i suoi avi sino alla ventesima generazione precedente, sconvolge.
Non
si è multati per un'offesa, per una calunnia, ma perché qualcuno
vuole scrivere, a tutti i costi sul tuo blog, il tuo sito e dire la
sua.
Se
quello che scrive, risponde, replica fosse contro la legge come si
dovrebbe comportare un blogger?
Prendersi
la multa o una denuncia per istigazione a delinquere?
Nessuno
nel nostro governo se ne è accorto del pericolo?
A
questo punto non si può che chiedere che se ne vadano a casa.