La
Corte dei Conti non è d'accordo con la riforma fiscale del governo
ed esprime la sua linea ….. politica: "Bisogna tassare beni
personali e reali, evitando i tagli lineari alle agevolazioni che
sarebbero recessivi".
Ovvero
bisogna fare la famosa e famigerata patrimoniale, ma il punto è
questo: i nostri giudici non sanno che i denaro oggi si muove alla
velocità della luce, esattamente alla velocità di un click.
Basta
avere un conto online, meglio se estero e si spostano capitali da un
Paese ad un altro, mentre restano solo i fessi che hanno investito in
immobili e magari dovranno vendere per pagare le tasse.
Così
gli immobili perderanno valore ed allora le banche si troveranno
degli immobili, ipotecati per garanzia, da vendere ad aste sempre più
deserte, provocando guai alle nostre banche.
Il
cerchio poi si stringerebbe sull'economia reale, come è già
capitato nel 2007 per la grande crisi finanziaria.
Oggi
ne paghiamo ancora le conseguenze: i giudici della Corte dei Conti si
dovrebbero interessare al bilancio dello Stato e a far rientrare gli
sprechi pubblici, cercando di recuperare i soldi sprecati nella
corruzione.