Il
giudice del lavoro Anna Baroncini ha cancellato i Ministeri a Monza
per condotta antisindacale: la notizia che pare una barzelletta, come
la barzelletta dei ministeri a Monza, dimostra che siamo un Paese
allo sfascio totale.
Assurdi
erano queste sedi distaccati dei ministeri, che operavano poco e non
servivano a rendere le regioni del Nord Italia autonome dal
centralismo romano.
Poi
un giudice, che si pone come eroe della Patria, ordina allo Stato,
all’esecutivo di chiudere i Ministeri, è da prendere come una
barzelletta, perché a questo punto un giorno ci troveremo il giudice
civile che imporrà la chiusura del Parlamento o uno penale che
imporrà la fine della democrazia.
E’
ovvio che non è nel potere dei giudici quello di chiudere gli uffici
pubblici, tranne provvisoriamente per un breve periodo, per la
sicurezza degli edifici, spostando i servizi pubblici ad un’altra
sede.
Il
comico sta nei ministeri a Monza, nella sentenza del giudice e nella
risposta dei opposizioni, che plaudono e di fatto delegano il governo
del Paese alla Magistratura.
Sarebbe
corretto riportare gli uffici dei ministeri a Roma, concedere più
autonomia alle regioni, mandare gli ispettori del ministero di Grazie
e Giustizia dal giudice del lavoro e agire di conseguenza contro il
suo operato: per tutto questo serve un’altra classe politica, che
non abbiamo … purtroppo.