Parolisi
non si arrende e si dedica alle attività ginniche in palestra,
frequenta pure la biblioteca del carcere: in pochi lo vanno a
trovare, qualche parente e nulla più.
Non
importa, il caporalmaggiore di Ascoli Piceno resiste e non si arrende
alla dura sorte: attende sempre il tribunale del riesame, che gli dia
uno spiraglio di libertà e le perizie di parte che lo salvino dai
guai.
Lotta
per il suo lavoro, la sua bambina, che la vuole incontrare in
carcere, forse per le sue donne, che lo attendono fuori: in tante gli
scrivono per esprimergli solidarietà.
Ragazze,
almeno attendete una sentenza del tribunale prima di innamorarvi di
costui.