4 ott 2011

Web - Ammazza blog - crolla la borsa, ma è importante censurare


La borsa crolla sempre più e l’Italia è sull’orlo del baratro e cosa fa questa svergognata classe politica?
Ci impone la legge ammazza blog per limitare, anzi, per intimorire i blogger italiani: a questo punto devono scendere in campo i grandi motori di ricerca e permettere ai blogger italiani di espatriare virtualmente, per uscire dalla logica assurda e perversa di una normativa che ti espropria del tuo spazio web.
Comunque questa legge dovrebbe essere imposta non solo ad Internet, ma anche alla stampa scritta, alle radio e alle televisioni: la fregatura e l’ingiustizia sta tutta in questo fatto incostituzionale: se un blog è paragonato alla stampa dovrebbe avere il diritto alla sovvenzione pubblica, come stampa, radio e televisioni.
Se la stampa cartacea e i media tradizionali fossero uguali a Internet dovrebbero pure loro pagare i 12mila euro quando non concedono a noi,mortali, una risposta sulle loro testate per insulti e calunnie.
E’ una questione di uguaglianza costituzionale e l’ingiustizia potrebbe essere un’arma da utilizzare contro questo patetico Stato, contro questa classe politica: bisogna portare alla corte di Giustizia di Bruxelles , alla corte dei diritti Umani dell’Aja, nella quale non credo, le richieste per i nostri diritti.
Ricordo che l’Onu ha definito Internet un diritto, tra i diritti umani.
Servono buoni avvocati, che potrebbero fare buoni affari con la percentuale sul danno morale ed economico che i siti subiscono con questa legge assurda: speriamo che la rete si organizzi e si difenda da politicanti che non conoscono il buon senso.
Il diritto di replica è una difesa, da parte dei giornali, che hanno ottimi legali alle spalle: il potenziale querelante rinuncia alla querela se pubblicherà la sua replica, ma non tutte le repliche vengono pubblicate e non tutti i rifiuti finiscono in cause di calunnia a mezzo stampa, anzi in pochi spendono migliaia di euro per cause che poi non rimborsano, con i rimborsi, neppure le spese sostenuti per i legali, notoriamente non a buon mercato per queste cause, per vincere queste cause.