L’attentato
alla scuola di Brindisi è strano, stranissimo e pure il movente è
debole se non confuso: l’attentatore è un 68enne, un pensionato
per di più in buone condizioni economiche.
Passare
dall’attentato al tribunale di Brindisi alla scuola non avrebbe
senso se uno è lucido: forse su questo punto la difesa lo aiuterà,
cercando l’infermità mentale del personaggio.
Non
è un terrorista né un affiliato alle cosche, ma è pure uno abile a
costruire bombe trappola, che funzionano, quindi non un balordo
qualsiasi totalmente incapace di agire.
La
vendetta privata di costui, assurda e idiota, deluderà coloro che
puntavano a una nuova stagione del terrore mafioso, brigatista,
anarchico, invece per fortuna era solo un imbecille locale, senza
seguito e proseliti.
L’unica
sventurata è stata Melissa, vittima innocente di un uomo infame,
uno senza scrupoli, senza rimorsi, senza dignità, un uomo mai
conosciuto da lei.