La
Siria massacra il suo popolo e i morti si contano a centinaia, ma la
politica estera si scontra ancora con le zone di influenza, l’Iran
sta spudoratamente preparando la sua bomba atomica, ma le zone di
influenza la proteggono.
La
Russia e la Cina parlano di indipendenza di questi Stati e di
faccende di politica interna, mentre l’Occidente cerca la scusa per
interventi militari, magari come in Libia, che però rischia di
esplodere ancora, tra mille conflitti interni, con guerre tra bande,
tra i gruppi dei vincitori.
La
politica estera mondiale ricorda troppo quella del Novecento, quando
avvenivano fatti gravissimi, dentro regimi criminali, protetti da
questa o dall’altra super potenza.
Le
zone di influenza e i diritti umani non vanno d’accordo, ma neppure
gli interventi diretti, umanitari con i bombardamenti aerei, non
lasciano spazio alla pace autentica: i liberatori poi si trasformano
in nuovi tiranni, pure loro uccidono, torturano, incarcerano.