Caro giornalista ti scrivo, sapendo che da tempo non dici ciò che pensi, atto pericoloso in redazione, che scrivi sciocchezze, che non conosci la storia e se per sbaglio qualche lontana rimembranza ti torna nella mente devi scrivere sempre le verità … del direttore, dell'editore, del padrone del vapore.
La realtà non esiste per te e i politici, i faccendieri, gli sporcaccioni impongono il loro parere.
Chi paga ha ragione e vuole che tu esprima il suo parere.
Non ti guardi mai allo specchio?
La tua faccia tutta tonda, con le sue … grandi gote ha sempre la riga … in mezzo?
Caro giornalista, qualcuno ti chiama pennivendolo, cosa faresti senza la tua lunga... sporca e lo stomaco forte?
Moriresti di fame.