18 lug 2011

La “Signora di Introd”. Quando l’archeologia precedel’edilizia.



La richiesta di procedere all’ampliamentodell’edificio scolastico del comune di Introd, situato inprossimità di edifici storici importanti quali il Castello, lachiesa parrocchiale, l’antico granaio e la cascina L’Ola,e per questo motivo ricadente all’interno di un’area dispecifico interesse archeologico vincolata ai sensi del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, della leggeregionale 11/1998 (Piano Territoriale Paesaggistico), nonchédella legge regionale 56/1983, ha reso necessaria l’esecuzionedi sondaggi archeologici preventivi così come previsto perlegge dalle norme di tutela.

Consapevoli di talesituazione, l’Amministrazione comunale di Introd ed ilprogettista incaricato si sono preliminarmente rivoltiall’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione al fine disottoporre a valutazione tale progetto ed ottenere l’appositaautorizzazione alla realizzazione dei lavori.

Seguendo dunque il corretto iter procedurale,l’Assessorato, attraverso i propri tecnici dellaSoprintendenza, ha richiesto appositi sondaggi archeologicipreventivi al fine di verificare che la porzione di terreno destinataad ospitare il nuovo ampliamento delle scuole non presentasse elementiarcheologici tali da pregiudicarne, appunto, lafattibilità.

Nel giro di una settimana il cantiere archeologicoè stato opportunamente organizzato così da permettereun rapido avvio dei lavori.

In breve tempo, dopo l’asporto di un primo livelloagricolo, è stata intercettata e messa in luce unasignificativa sepoltura che, in base alla tipologia presentata e allaparticolare posizione del defunto al suo interno, risulterebbedatabile approssimativamente al III millennio a.C.

Si tratta, nello specifico, di un individuo di sessofemminile ottimamente conservato, rannicchiato sul fianco destro ecol capo rivolto a nord-ovest, ma purtroppo privo di oggetti dicorredo: una “signora di Introd”, appunto, risalente aben 5000 anni fa.

Tale deposizione è già stata espiantata e abreve sarà oggetto di analisi osteo-archeologiche eantropologiche utili a definirne l’età, l’abitualealimentazione e le eventuali patologie; il prelievo, inoltre, diparticolari campioni di terreno dall’interno della fossafuneraria, consentirà altresì di verificare la presenzadi particolari essenze vegetali all’epoca lì deposteinsieme al corpo della defunta.

Tale genere di rinvenimento non porrà dunque alcunostacolo alla realizzazione del previsto ampliamento scolastico, masarà comunque necessario procedere con altre indagini su tuttal’area interessata in modo da avere la certezza di averlasondata nella sua interezza in quanto potrebbe essere possibileintercettare altre evidenze archeologiche analoghe.

E’ questo dunque un caso decisamente emblematico diapplicazione di buone prassi: la correttezza nel rispettare le normedi tutela, infatti, non solo ha consentito di aggiungere unimportante ulteriore tassello alle conoscenze storico-archeologichedel territorio regionale, ma permetterà comunque di procedereall’ampliamento dell’edificio scolastico comeprevisto.

L’Assessore all’Istruzione e Cultura LaurentViérin esprime “grande soddisfazione per questoimportante ritrovamento, unico nel suo genere, che testimonia laricchezza e la qualità del patrimonio archeologico valdostanoe della nostra storia.”

L’Assessore Viérin sottolinea inoltre che“ nella logica e nella filosofia della restitution, portataavanti dall’Assessorato in questi ultimi anni, a taleritrovamento sarà fondamentale e nostra intenzione fornire edorganizzare sin da subito occasioni di valorizzazione edivulgazione ad hoc, attraverso iniziative di partecipazione e coinvolgimentodella comunità, con l'obiettivo di divulgare e portare aconoscenza la popolazione delle nuove acquisizioni scientifiche edelle relative informazioni storiche, rendendo partecipe lacollettività anche sull’azione culturale messa in campo,al fine di rendere accessibile questo patrimonio al maggior numeropossibile di persone”.

 

Dal canto suo, il Soprintendente, Arch. Roberto Domaine,sottolinea che “compito della Soprintendenza è quello digarantire una tutela capillare dei Beni culturali in modo da acquisiretutte quelle conoscenze storiche che poi diventano patrimoniodell’intera comunità”.