28 ago 2011

Narrativa italiana - Il Blog dei morti - Racconto di Arduino Rossi


Il Blog dei morti


Francesco aveva iniziato a scrivere il suo Blog, un po' per gioco e un po' per scherzo: era solo e per questo motivo si era divertito a renderlo unico, si era inventato 5 collaboratori.
Non sapendo che nome prendere, per dar forma e forza al suo Blog, così li prese altisonanti, tra i suoi antenati defunti: la sua famiglia era di antica nobiltà, ma ormai decaduta, senza patrimonio, né palazzi, né terreni, né denaro.
Arturo, Arcibaldo, Geltrude, Filiberto, Maria Antonietta erano i nomi prescelti ed appartenevano a cinque nobili che avevano lasciato i loro ritratti da conservare ai pronipoti: erano stati ereditati da un prozio morto novantenne.
Francesco si teneva nel salottino buono i cinque antenati, o meglio i loro volti dipinti e spesso li fissava: erano duri ed austeri, pareva che parlassero ed esprimessero il loro disappunto sull'ultimo discendente della loro stirpe.
Francesco si era appassionato nella stesura del suo Blog e proseguiva a inserire notizie vere e false sul mondo reale, virtuale: lui era un rivoluzionario, un anarchico, un sovversivo, ma stava attento ad esprimere apertamente le sue idee.
Aveva già subito diverse perquisizioni in passato da parte della polizia politica, oltre a diversi interrogatori da qualche maresciallo dei carabinieri e da qualche magistrato inquirente.
Così Francesco si era calmato e si era chiuso in se stesso: non si fidava di nessuno e serbava tonnellate di rancori in fondo al cuore.
Aveva avuto una ragazza che lo aveva tradito con il suo miglior amico, dei suoi compari anarchici del gruppetto, che si ritrovavano alla sera in una cantina per discutere di politica, due se ne erano andati senza lasciare traccia, uno era morto, due si erano sistemati bene economicamente e due lo avevano venduto, accusandolo di un attentato che non aveva commesso.
Francesco non fu arrestato, ma a fatica dimostrò la sua innocenza.


Da allora se ne era rimasto tutto solo, a mugugnare desideri di vendetta contro il mondo intero, così si comprò un computer e lo collegò alla rete: aprì il suo Blog e lo lanciò contro il mondo.
In tanti vollero sapere di lui e conquistò spazio sul Web: così divenne famoso, ma non volle svelare il suo segreto e si firmava con i cinque pseudonimi, Arturo, Arcibaldo, Geltrude, Filiberto, Maria Antonietta.
Si divertiva a litigare con tutti, destra, sinistra e centro, si divertiva a rispondere male con falsi nomi ai suoi avversari politici, in pratica il resto del mondo.
Senza accorgersi le sue idee stavano mutando: stava diventando un codino, un reazionario, come i suoi antenati.
Ora si firmava sempre e solo con i nomi dei suoi antenati morti, il suo nome era scomparso dalla rete.
Poi una mattina Arcibaldo pubblicò un suo post: era un articolo con un linguaggio ridondante e arcaico, come scrivevano nel Seicento, poi pure Geltrude apparve, Filiberto espresse il suo parere e Maria Antonietta ribatté, Arturo invece era sarcastico con i ...plebei.
Erano critiche pedanti al mondo attuale, ma anche previsioni nefaste: preannunciavano la cronaca nera prima che questa si avverasse.
I cinque profeti di sventura dicevano che il giorno successivo ci sarebbe stato un crimine, davano particolari truculenti e facevano il nome del presunto assassino.
Le sciagure di massa erano previste con il numero dei morti e dei feriti, in modo esatto.
Il Blog di Francesco divenne popolare, ma lui non riuscì più ad intervenire: gli era negato l'accesso e non riusciva più a recuperare la parola chiave.
Chiese aiuto a tecnici, ad esperti in informatica, che non trovarono alcuna spiegazione: tutto era in regola e il Blog pubblicava correttamente dalla sua postazione, dalla casa di Francesco.
Poi una notte apparve l'annuncio della prossima morte di Francesco: sarebbe stato trovato morto in casa sua all'alba: la descrizione del cadavere era orribile, lo avrebbero scoperto i poliziotti, che erano interessati al suo Blog.
Lo stavano cercando per sapere come facesse ad avere tutte quelle informazioni precise su crimini, che poi avvenivano il giorno dopo: erano convinti che lui fosse un serial killer.
Francesco era angosciato o volle dar torto a quello che a lui pareva un macabro scherzo, non potendo credere che fossero i suoi avi, tutte anime dannate, dicevano le vecchie beghine, per i loro vizi.
La porta era bloccata ed allora si accorse che erano tutti lì, attorno a lui: c'erano i suoi 5 collaboratori misteriosi, Arturo, Arcibaldo, Geltrude, Filiberto, Maria Antonietta.
Erano nei loro abiti antichi, ben eleganti, ricamati, colorati, avevano quei visi e quelle espressioni arroganti, che esprimevano disprezzo pure nei loro occhi bianchi, nei loro visi esangui, cadaverici.
Francesco non ebbe paura e sorrise, con piacere e malignità.


Il giorno dopo apparve sul Blog di Francesco il comunicato della morte del fondatore: da quel giorno sotto i post del Blog apparve ancora la firma di Francesco e pure lui scrisse solo notizie di cronaca nera, ma rigorosamente in anticipo.