Il
Blog dei morti
Francesco
aveva iniziato a scrivere il suo Blog, un po' per gioco e un po' per
scherzo: era solo e per questo motivo si era divertito a renderlo
unico, si era inventato 5 collaboratori.
Non
sapendo che nome prendere, per dar forma e forza al suo Blog, così
li prese altisonanti, tra i suoi antenati defunti: la sua famiglia
era di antica nobiltà, ma ormai decaduta, senza patrimonio, né
palazzi, né terreni, né denaro.
Arturo,
Arcibaldo, Geltrude, Filiberto, Maria Antonietta erano i nomi
prescelti ed appartenevano a cinque nobili che avevano lasciato i
loro ritratti da conservare ai pronipoti: erano stati ereditati da un
prozio morto novantenne.
Francesco
si teneva nel salottino buono i cinque antenati, o meglio i loro
volti dipinti e spesso li fissava: erano duri ed austeri, pareva che
parlassero ed esprimessero il loro disappunto sull'ultimo discendente
della loro stirpe.
Francesco
si era appassionato nella stesura del suo Blog e proseguiva a
inserire notizie vere e false sul mondo reale, virtuale: lui era un
rivoluzionario, un anarchico, un sovversivo, ma stava attento ad
esprimere apertamente le sue idee.
Aveva
già subito diverse perquisizioni in passato da parte della polizia
politica, oltre a diversi interrogatori da qualche maresciallo dei
carabinieri e da qualche magistrato inquirente.
Così
Francesco si era calmato e si era chiuso in se stesso: non si fidava
di nessuno e serbava tonnellate di rancori in fondo al cuore.
Aveva
avuto una ragazza che lo aveva tradito con il suo miglior amico, dei
suoi compari anarchici del gruppetto, che si ritrovavano alla sera in
una cantina per discutere di politica, due se ne erano andati senza
lasciare traccia, uno era morto, due si erano sistemati bene
economicamente e due lo avevano venduto, accusandolo di un attentato
che non aveva commesso.
Francesco
non fu arrestato, ma a fatica dimostrò la sua innocenza.
Da
allora se ne era rimasto tutto solo, a mugugnare desideri di vendetta
contro il mondo intero, così si comprò un computer e lo collegò
alla rete: aprì il suo Blog e lo lanciò contro il mondo.
In
tanti vollero sapere di lui e conquistò spazio sul Web: così
divenne famoso, ma non volle svelare il suo segreto e si firmava con
i cinque pseudonimi, Arturo, Arcibaldo, Geltrude, Filiberto, Maria
Antonietta.
Si
divertiva a litigare con tutti, destra, sinistra e centro, si
divertiva a rispondere male con falsi nomi ai suoi avversari
politici, in pratica il resto del mondo.
Senza
accorgersi le sue idee stavano mutando: stava diventando un codino,
un reazionario, come i suoi antenati.
Ora
si firmava sempre e solo con i nomi dei suoi antenati morti, il suo
nome era scomparso dalla rete.
Poi
una mattina Arcibaldo pubblicò un suo post: era un articolo con un
linguaggio ridondante e arcaico, come scrivevano nel Seicento, poi
pure Geltrude apparve, Filiberto espresse il suo parere e Maria
Antonietta ribatté, Arturo invece era sarcastico con i ...plebei.
Erano
critiche pedanti al mondo attuale, ma anche previsioni nefaste:
preannunciavano la cronaca nera prima che questa si avverasse.
I
cinque profeti di sventura dicevano che il giorno successivo ci
sarebbe stato un crimine, davano particolari truculenti e facevano il
nome del presunto assassino.
Le
sciagure di massa erano previste con il numero dei morti e dei
feriti, in modo esatto.
Il
Blog di Francesco divenne popolare, ma lui non riuscì più ad
intervenire: gli era negato l'accesso e non riusciva più a
recuperare la parola chiave.
Chiese
aiuto a tecnici, ad esperti in informatica, che non trovarono alcuna
spiegazione: tutto era in regola e il Blog pubblicava correttamente
dalla sua postazione, dalla casa di Francesco.
Poi
una notte apparve l'annuncio della prossima morte di Francesco:
sarebbe stato trovato morto in casa sua all'alba: la descrizione del
cadavere era orribile, lo avrebbero scoperto i poliziotti, che erano
interessati al suo Blog.
Lo
stavano cercando per sapere come facesse ad avere tutte quelle
informazioni precise su crimini, che poi avvenivano il giorno dopo:
erano convinti che lui fosse un serial killer.
Francesco
era angosciato o volle dar torto a quello che a lui pareva un macabro
scherzo, non potendo credere che fossero i suoi avi, tutte anime
dannate, dicevano le vecchie beghine, per i loro vizi.
La
porta era bloccata ed allora si accorse che erano tutti lì, attorno
a lui: c'erano i suoi 5 collaboratori misteriosi, Arturo, Arcibaldo,
Geltrude, Filiberto, Maria Antonietta.
Erano
nei loro abiti antichi, ben eleganti, ricamati, colorati, avevano
quei visi e quelle espressioni arroganti, che esprimevano disprezzo
pure nei loro occhi bianchi, nei loro visi esangui, cadaverici.
Francesco
non ebbe paura e sorrise, con piacere e malignità.
Il
giorno dopo apparve sul Blog di Francesco il comunicato della morte
del fondatore: da quel giorno sotto i post del Blog apparve ancora la
firma di Francesco e pure lui scrisse solo notizie di cronaca nera,
ma rigorosamente in anticipo.