a Saint-Vincent
L’Italia una e federale – L’esperienzadella Valle d’Aosta è il titolo del convegno chevenerdì 21 ottobre è stato protagonista al CentroCongressi del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent.L’iniziativa, organizzata dall’Assessorato regionale albilancio, finanze e patrimonio in collaborazione con il Centro europeodi Bioetica e qualità della vita dell’Unesco,l’Università della Valle d’Aosta, il Casinòde la Vallée, l’Azienda USL e il Comune di Saint-Vincent,ha affrontato il tema del Federalismo declinandolo e analizzandolo dadiversi punti di vista, includendo tutte le implicazioni ad essocollegate nei diversi ambiti, dalla sanità al finanziamentodelle infrastrutture, dalle politiche di sicurezza al controllodell’evasione fiscale.
Claudio Lavoyer – Assessore regionale al bilancio,finanze e patrimonio
Il ruolo della Valle d’Aosta in un meccanismo diattuazione del federalismo fiscale non può che essere un ruolopilota, avendo noi un’esperienza di circa 60 anni di autonomiaspeciale, che ci ha permesso di applicare la quasi totalitàdelle norme che adesso gradualmente potranno essere trasferite alleRegioni a statuto ordinario. Quindi noi vogliamo usare questaesperienza come progetto pilota da trasferire all’esterno, conl’atteggiamento che ha sempre caratterizzato l’azionepolitica della Valle d’Aosta, ovvero di considerarci sìuna Regione autonoma, ma in un contesto più generale delloStato italiano.
Oltre ad essere di grande attualità, il tema delfederalismo è molto sentito. L’Assessore Lavoyer hainfatti evidenziato come sia sotto gli occhi di tutti il pesanteperiodo che sta vivendo il mondo intero: i problemi della grandepotenza americana, dell’Europa, dell’Italia. Problemi coni quali anche la Valle d’Aosta deve fare i conti, consapevoledel suo ruolo e delle sue potenzialità. Sul solco di quantoaffermato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nellasua visita nella nostra regione, l’Assessore ha ribadito come laValle d’Aosta non voglia chiudersi in un presunto“castello dorato” ma come sia pronta a fare lapropria parte nella situazione economica generale del Paese.
Claudio Lavoyer – Assessore regionale al bilancio,finanze e patrimonio
Pur nella difesa delle nostre prerogative,l’atteggiamento è aperto, un atteggiamento predisposto adun confronto con tutte le altre Regioni, quindi con uno Statounitario. La prova sta nei fatti, in quanto con altre Regioni autonomespeciali siamo stati i primi ad intervenire in un riparto difinanziamenti detti di solidarietà per le Regioni menoabbienti.
Il programma dei lavori, articolato in quattro sessioni, havisto l’apporto di relatori importanti che hanno affrontato idiversi temi in programma. Tra questi Angelo Maria Petroni, Professoredi Filosofia della Scienza e Segretario generale di Aspen InstituteItalia, che ha parlato di Etica pubblica nella Repubblica delleRegioni.
Angelo Maria Petroni - Segretario generale di AspenInstitute Italia
Quando passiamo da una struttura centralizzata delloStato ad una struttura federale cambiamo le vecchie regole, abbiamobisogno di nuove regole. Queste regole sono giuridiche, ma il dirittonon basta, perché dobbiamo essere guidati da principi morali.Quindi noi dobbiamo, quando cambiamo una vecchia struttura unitariache è durata parecchi decenni della storia italiana, nonpensare soltanto alle cose che sono scritte ma anche a quelle chestanno dentro il nostro spirito, nella nostra anima. Bisogna servireil cittadino in un modo diverso in uno stato federale, bisogna servirele Istituzioni in un modo diverso, ci guideranno le leggi ma ci deveguidare soprattutto la consapevolezza di morale, di essere al serviziodel cittadino e della nazione.
Di Repubblica in trasformazione e del ruolo che devonotornare ad avere le autonomia locali ha parlato invece SalvatoreSfrecola, Presidente della sezione giurisdizionale della Corte deiConti per il Piemonte.
Salvatore Sfrecola - Presidente della sezionegiurisdizionale della Corte dei Conti per il Piemonte
La Repubblica si trasforma perché diventafederale, o diventa espressione delle autonomie, che poi nel nostroPaese hanno una storia antichissima, che risale al medioevo. Quinditutte queste realtà, che sono state in parte compresse in unostato centrale che in quel momento forse era inevitabile, oggi tornanoad essere la realtà del nostro Paese e quindi ci sono delleriforme istituzionali importanti. Faccio un esempio per tutti, ilSenato federale: non ci può essere più un bicameralismoperfetto con due camere che fanno le stesse cose, ci vuoleun’espressione assembleare, come accade in altri Paesi, cheabbia a tutela l’interesse delle Regioni.
L’incontro ha rappresentato un’ulteriore tappadel percorso iniziato nel 2009 che ha il fine di unire l’etica atemi di attualità, che coinvolgano in modo trasversaleproblematiche diverse e varie fasce di pubblico.
Fonte: Ufficio Stampa
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