13 dic 2011

ambiente “LA LENTEZZA DEI GOVERNI METTE A RISCHIO IL PIANETA”


NEGOZIATI DI DURBAN

WWF: “LA LENTEZZA DEI GOVERNI METTE A RISCHIO IL PIANETA” 

Accordo globale, ma tempitroppo lunghi: a rischio aumento della temperatura media di +4°  

Il WWF si appella a cittadini,istituzioni, imprese per continuare pressione e azione 

per vincere la sfida delclima 

Dopo due settimane di trattative e un’ulteriore giornata diattesa, i governi del mondo hanno raggiunto una timida intesa su un futuroaccordo globale sul clima, mamancano ancora l’ispirazione e l’ambizione necessarie per affrontare ilcambiamento climatico e dare speranza a centinaia di milioni di persone chein tutto il mondo soffrono e continueranno a soffrire per gli impattidisastrosi del clima.  

I governi hanno raggiunto un accordo debole, che haistituito un Fondo Verde per il Clima con ancora pochi soldi, hannorimandato le decisioni più importanti sui contenuti del Protocollo di Kyotoe hanno preso un impegno poco chiaro per raggiungere nel 2020 un accordoglobale che potrebbe lasciarci legalmente vincolati a un aumento dellatemperatura globale di 4° C, ben oltre i 2° C raccomandati dallascienza  per evitare un cambiamento climatico catastrofico.

 Mariagrazia Midulla, responsabile Policy Clima edEnergia del WWF Italia che ha seguito i negoziati a Durban, ha dichiarato: 

 “I Governi hanno fatto il minimo indispensabile perportare avanti i negoziati, ma il loro compito è proteggere la loro gente. Ein questo, qui a Durban, hanno fallito. La scienza ci dice che dobbiamoagire subito, perché gli eventi meteorologici estremi, la siccità e le ondatedi caldo causate dal cambiamento climatico peggioreranno. Ma oggi è chiaro che imandati di pochi leader politici hanno avuto un peso maggiore dellepreoccupazioni di milioni di persone, mettendo a rischio le persone e ilmondo naturale da cui le nostre vite dipendono. ‘Catastrofe’ è una paroladura, ma non è abbastanza dura per descrivere un futuro con 4 gradi di aumentodella temperatura globale.”

 “Sfortunatamente i Governi a Durban hanno speso ledue cruciali giornate finali dei negoziati a discutere su una manciata diparole specifiche nei testi negoziali, invece di impegnare la loro capacitàpolitica per stabilire azioni concrete maggiori per affrontare il cambiamentoclimatico. – ha detto Mariagrazia Midulla del WWF Italia - Alcuni paesi,come gli Stati Uniti, hanno mostrato di non essere interessati a favorire unambizioso esito dei negoziati. Gli USA, preoccupati della politica inpatria, si sono battuti su alcune parole, ma hanno del tutto mancato il fineprincipale: limitare il cambiamento climatico più pericoloso. Complessivamente,la responsabilità di questo fallimento va attribuita a una manciata diGoverni, come Stati Uniti, Giappone, Russia e Canada, trincerati sulle loroposizioni, che hanno fortemente frenato il livello di ambizione dei negoziati.E questo ci ha portato al punto in cui siamo ora.”

 Unico tassello positivo a Durban è stato l’emergeredi un ampio gruppo di Paesi dalle ambizioni alte, guidati dalle nazioni piùvulnerabili e dagli Stati delle piccole isole tra cui molti Paesi africani.



“Non possiamo continuare su questa strada, o verremosoffocati dal nostro stesso carbonio e termineremo le risorse naturali, equesto significa che non avremo cibo, acqua e energia per tutti – hacontinuato Mariagrazia Midulla, del WWF Italia - Il cambiamentoclimatico è un problema globale e necessita di una risposta globale. Inegoziati di Durban non hanno dato una risposta, ma un percorso. Ma la lotta controi cambiamenti climatici è tutt’altro che finita, sia all’interno del processonegoziale sia al di fuori di esso. Le emissioni di gas serra quest’anno sonoarrivate ai livelli massimi. Abbiamo bisogno di una risposta compatta alproblema, con un’azione continuativa contro il cambiamento climatico da parte deiGoverni nazionali, del mondo delle imprese e dalla società civile, che devonorispondere con convinzione a questa chiamata alle armi. Mentre negoziatorie ministri sedevano dietro le loro porte chiuse, non sentivano l’appello dellepersone, dei leader religiosi, dei giovani, delle donne, che protestavano emanifestavano per stimolare un’azione urgente. Queste persone, compreso il WWF,li riterranno responsabili.”