Anders
Behring Breivik pare, per ora, un caso isolato, da contenere come un
inizio di incendio: la strategia della tensione può benissimo
sfuggire dalle mani dei politici, anche di quelli intelligenti ed
esplodere, provocando azioni e reazioni, che spingono i popoli verso
posizioni conservatrici, reazionarie, nazionalistiche.
Da
situazioni simili poi scaturiscono regimi feroci, anche criminali,
come quello nazista nella Germania degli anni Trenta.
Se
questa tesi, della pazzia di Anders Behring Breivik, passasse senza
critiche significherebbe che anche Adolf Hitler fu uno psicopatico,
uno schizofrenico incapace di intendere e di volere: sarebbe una
soluzione semplicista a una richiesta assillante di spiegazioni
storiche.
Perché
il nazismo nacque e prosperò per 15, 20 anni, partendo da un popolo
colto, con filosofi, artisti e scienziati di grande valore?
Fu
solo Hitler a creare il nazismo? Chi e cosa lo favorì?
Si
può considerare solo una faccenda limitata a un mentecatto isolato
il massacro dei ragazzi di Utoya, in Norvegia?