La
riforma è arrivata, ma lascia perplessi perché punisce oltretutto i
pensionati con assegni anche da fame, tranne per la minima, quindi i
“ricconi” con 900 euro al mese o meno, si vedranno il magro
assegno mangiato dall'inflazione.
Così
solo gli uomini andranno in pensione a 42 anni di contributi versati,
mentre le donne resteranno con i 41 reali, senza finestre o altro.
Però
chi andrà troppo presto si troverà una pensione da fame, già
ridotta con il contributivo anche se di poco per ora: in pratica chi
andrà in pensione circa tra 9, 10 anni con 43 anni per gli uomini e
42 per le donne, per effetto del mese i pù per maturare la pensione
ogni anni dal 2012, si troverà un assegno ridotto al 50%, 60%
rispetto all'ultimo salario percepito, se se ne andrà prima a 57 o
58 anni di età.
Una
bella fregatura e temo che non sia l'ultima delle fregature, perché
pure questa pensione anticipata sparirà negli anni e andremo tutti
da 63 e basta.