Zero
ovvero nulla ovvero il disastro assoluto per l'economia italiana:
hanno messo l'uomo giusto al posto giusto, il professore della
Bocconi, lìex preside della più prestigiosa università economica
d'Italia a guida di un governo sgangherato di tecnici e il risultato
è stato pessimo.
Il
voto per il governo è zero assoluto, zero e basta, senza possibilità
di recupero.
La
riforma italiana è tutta da fare nella testa degli amministratori
italiani ed è il merito che deve essere premiato, non la scaltrezza,
altrimenti il mercato ci punirà facendoci cadere sempre più,
trasformandoci in un Paese del Terzo Mondo.
I
titoli di Stato non hanno la fiducia dei mercati, perché l'Italia
non sa premiare chi lavora e preferisce donare a chi non fa nulla:
raccomandati, sfaccendati nella pubblica amministrazione, mentre chi
lavora è bastonato, specialmente nel pubblico.
Le
ditte assumono per raccomandazioni, i dipendenti pubblici hanno una o
più tessere di partito, di sindacato e chi non le ha è punito,
emarginato.
Chi
vuole aprire una piccola attività produttiva è bastonato, mentre
gli evasori storici navigano nelle confusione della burocrazia,
impunemente.